Cosa dicono i media su calvizie, alopecia e caduta capelli

Argomenti come calvizie, caduta capelli e alopecia sono stati affrontati anche dai media e dalle più autorevoli testate giornalistiche, che hanno cercato a più riprese di fare il punto della situazione interpellando spesso medici e specialisti di fama mondiale. D’altronde, si tratta di una tematica più attuale che mai che interessa sia uomini che donne e alla quale ad oggi ancora non è stata trovata una soluzione che si possa considerare universalmente valida e risolutiva.

Un approfondimento molto dettagliato sull’argomento è stato condotto dal Corriere della Sera in un articolo di Vera Martinella, in cui viene affrontato il problema della calvizie e della perdita di capelli a 360 gradi, partendo dalle sue cause scatenanti.

Perdita capelli: le cause secondo gli esperti

Nell’articolo del Corriere della Sera vengono innanzitutto indagate le cause della perdita di capelli ed il primo specialista ad essere chiamato in causa è Daniele Fasano, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (Sicpre). Il noto medico di chirurgia plastica sottolinea che la caduta periodica di alcuni capelli è del tutto normale e fisiologica, ma il discorso cambia quando si assiste ad un progressivo assottigliamento e diradamento della chioma. In questi casi, le cause sono quasi sempre imputabili ad alopecia androgenetica, ossia la calvizie irreversibile che interessa in maggior numero gli uomini ma può colpire anche le donne. Come spiega la dottoressa Bianca Maria Piraccini, questa patologia si manifesta con un progressivo assottigliamento dei capelli, in modo particolare sulle tempie e sulla fronte, e ad una successiva caduta. Le sue cause sono ereditarie e genetiche, quindi esiste una predisposizione innata a sviluppare questa problematica, ma i fattori che concorrono nella sua origine sono moltissimi e spesso difficili da identificare con precisione. L’alopecia androgenetica si può trattare con alcuni farmaci specifici che riescono in alcuni casi a rallentare la caduta dei capelli ma non la si può curare in modo definitivo. Non a caso, viene anche definita calvizie irreversibile perché nulla si può fare affinché il cuoio capelluto sia riparato e possa tornare come un tempo, se non con le più recenti tecniche di medicina rigenerativa.

Un’altra causa della caduta di capelli sia negli uomini che nelle donne, spiega sempre Bianca Maria Piraccini, è l’alopecia areata. Si tratta in questo caso di una malattia autoimmune che comporta un danneggiamento dei follicoli piliferi ed una perdita dei capelli a chiazze. Tale patologia spesso si risolve in modo del tutto spontaneo senza alcun trattamento, mentre in altre circostanze può arrivare ad interessare la totalità del cuoio capelluto e dei peli del corpo. In tal caso si parla di alopecia areata universale e specialmente quando colpisce la donna provoca un profondo disagio psicologico. Trattandosi di una patologia, esistono medicinali specifici che si rivelano spesso efficaci ma che necessitano di lunghi periodi di trattamento per dare effettivi risultati.

Come spiega sempre l’esperta, non sempre la caduta dei capelli è dovuta a malattie specifiche come l’alopecia androgenetica o quella areata. Spesso ad essere determinanti, sia negli uomini che nelle donne, sono altri fattori come interventi chirurgici, anemia, ipotiroidismo o ipertiroidismo. In questi casi non si verifica alcun diradamento ma solo un aumento della perdita di capelli.

Calvizie: un problema che interessa anche le donne

Come possiamo leggere in un articolo pubblicata dall’ANSA, la calvizie non è un problema prettamente maschile anche se gli uomini sono più predisposti all’alopecia androgenetica. In Italia, sono circa 4 milioni le donne che soffrono di questa patologia: 1 su 4 deve far fronte al problema della caduta dei capelli e non si tratta certo di un dato trascurabile. Per quanto infatti il diradamento e la calvizie possano creare disagi anche agli uomini, è innegabile che per l’universo femminile questo sia un problema ancora più grave dal punto di vista psicologico. È dunque sbagliato pensare che la calvizie sia una prerogativa esclusivamente maschile ed è giusto fornire delle informazioni corrette. Oggi, le donne che soffrono di questo disturbo e che vivono un profondo disagio sono moltissime.

Trapianto capelli: è davvero utile?

In un altro articolo pubblicato sul sito ufficiale dell’ANSA viene affrontato il tema del trapianto di capelli: una delle soluzioni attualmente più in voga per risolvere il problema della calvizie e dell’alopecia. Ci si interroga sulla sua effettiva efficacia e su quanto possa essere utile questo intervento nei casi di alopecia androgenetica. Ciò che emerge dall’articolo e che possiamo trovare seppur in altri termini su un approfondimento di TgCom24 è che il trapianto di capelli risulta del tutto inutile per curare la patologia e addirittura in alcuni casi si può rivelare dannoso. Questo intervento infatti prevede il prelievo dei bulbi che geneticamente non sono stati intaccati dal DHT, che è una delle cause principali dell’alopecia androgenetica. Tali bulbi vengono quindi innestati nelle zone in cui è visibile il diradamento ed effettivamente nei primi 2-3 anni i risultati possono apparire soddisfacenti. Il vero problema del trapianto è che non tiene in considerazione le altre possibili cause della calvizie, che inevitabilmente tendono a manifestarsi di nuovo entro qualche anno. È per tale ragione che quasi tutti coloro che si sottopongono ad un trapianto di capelli dopo un paio d’anni ricominciano ad avere lo stesso identico problema che avevano prima dell’intervento.

Ad oggi in sostanza il trapianto non può più essere considerato una cura né un trattamento valido e risolutivo, a meno che non venga effettuato dopo aver risolto le problematiche che erano all’origine della calvizie e quindi su un cuoio capelluto sano. Fortunatamente, come vedremo tra poco, grazie alle nuove tecnologie e ai risultati ottenuti dalle ricerche in ambito tricologico più innovative esistono soluzioni decisamente più efficaci e meno pericolose. Ormai dunque il trapianto si può considerare del tutto superato: un intervento da evitare nella maggior parte dei casi, che può avere conseguenze davvero serie e che non risolve la problematica della perdita di capelli.

Membrana capillare: valida alternativa al parrucchino

Un’interessante alternativa al trapianto viene riportata in un articolo dell’ANSA molto interessante, in cui è possibile leggere l’intervista effettuata a Federica Pieraccini di My Solution Hair. Non parliamo di una cura per la calvizie in questo caso, ma di una soluzione che potrebbe rivelarsi utile anche per coloro che soffrono di alopecia areata, specialmente se universale. Si tratta di una membrana capillare: una sorta di parrucchino 3.0 che ha l’elasticità e lo spessore di uno strato di pelle vera ed è quindi assolutamente impercettibile sia a livello estetico che per chi la indossa. Sulla membrana sono innestati dei veri capelli mediante termosaldatura e la sua resa è alquanto realistica, perché è in grado di adattarsi in modo perfetto alle forme della testa.

La membrana capillare di My Solution Hair viene fissata al cuoio capelluto mediante un apposito prodotto antiallergico medicale e va rimossa e riposizionata ogni 30-40 giorni. Si tratta di una validissima alternativa al parrucchino o alla parrucca, che naturalmente non presenta alcuna controindicazione e che sicuramente merita di essere presa in considerazione. Presso il centro My Solution Hair è possibile ottenere una consulenza personalizzata in base alle proprie problematiche ed è certamente il caso di considerare anche questa possibilità. Certo, non si tratta di una cura ma di una semplice parrucca, che però rispetto a quelle classiche rappresenta una vera e propria svolta e consente di ridurre in modo notevole il disagio.

Medicina Rigenerativa: la nuova cura per la calvizie

Nell’ultimo anno tutti i media e le testate giornalistiche hanno pubblicato approfondimenti decisamente più interessanti rispetto al trapianto di capelli. Dalla medicina rigenerativa infatti è arrivata una soluzione del tutto innovativa che sarà presto in grado di curare calvizie o alopecia androgenetica in modo definitivo.

In un articolo pubblicato su Wired.it il 10 luglio 2019 si parla propria di questa novità, che ha da subito fatto notizia ed è stata ripresa da moltissime testate giornalistiche. I primi protagonisti di questa nuova tecnica rivoluzionaria sono stati gli scienziati del Sandfor Burnham Prebys Medical Discovery Institute a La Jolla, in California, che avevano presentato una ricerca dal potenziale davvero straordinario. Come si legge in un articolo pubblicato dall’ANSA, a guidare lo studio è stata la ricercatrice italiana Antonella Pinto. Il coordinatore del gruppo Alexey Terskikh, nel corso dell’intervista riportata nell’articolo, spiega che per il momento i follicoli piliferi sono stati ottenuti mediante la combinazione di cellule umane della papilla dermica con cellule epiteliali prelevate dai topi. I ricercatori tuttavia stanno lavorando per riuscire ad ottenere cellule epiteliali umane, in modo da poter produrre in laboratorio follicoli al 100% umani, pronti per il trapianto.

In un articolo pubblicato da Adkronos viene intervistato il dott. Conti, Direttore Scientifico di HairClinic Italia, società leader nella cura della calvizie con l’approccio medico rigenerativo. Lo specialista spiega le potenzialità di questa nuova tecnica, che non ha effetti collaterali e quindi si presenta già molto più sicura rispetto ad trapianto. Grazie alla medicina rigenerativa vengono sfruttate le capacità delle cellule umane di autoripararsi e questo è un fattore che rappresenta una svolta. Indipendentemente dalle cause scatenanti l’alopecia androgenetica infatti, grazie a questa nuova tecnica sarà possibile curare la calvizie in modo definitivo: parliamo dunque di una vera e propria rivoluzione.