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Regione Lombardia - Italia
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Varenna Comune di Varenna
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Chiesa di San Giorgio, costruita nel XII sec. e rimaneggiata nel XIV sec., fiancheggiata dall'alto campanile. L'interno a tre navate conserva notevoli opere di varie epoche tra cui una preziosa Deposizione della Croce in sasso colorato, dove le braccia del Signore fanno da diagonale ad un quadro formato da personaggi armoniosamente disposti. Un polittico di San Giorgio, XV sec., di Giov. Pietro De Brentanis, raffigurante San Giorgio, La Vergine e S. Pietro da Verona. Una pala d'altare raffigurante Il Battesimo di Gesù XVI sec., il polittico per pala d'altare, del 1450 di autore ignoto, raffiguranti i santi di varenna su 15 tavolette, due della quali vennero trafugate negli anni'70. ![]() L'edificio fu acquistato da Paolo Mornico nel 1569. Fu Lelio, figlio del nuovo proprietario, a trasformare, allinizio del Seicento, con lavori di ampliamento e abbellimento, il convento in una signorile residenza e, come dicono le cronache, fece giardino ove prima era lago. Nell'ottocento la villa passò ai Genazzini, al tedesco Walter Kees, a Marco De Marchi e nel 1936 allo stato italiano per la sede dellIstituto Italiano di Idrobiologia e Limnologia. Di particolare fascino e interesse troviamo la scalinata centrale cinta da balaustra scolpita culminante, al sommo, in un tempietto neoclassico, una fontanella, copia delloriginale di Villa Borghese a Roma, e il belvedere ceramicato, sulla amplissima distesa del lago e dei suoi monti. Il giardino, aperto al pubblico, è ricco di statue, sculture e di specie vegetali mediterranee e tropicali che, nel mese di maggio, regalano al turista unincantevole spettacolo. Attualmente la villa è di proprietà del CNR ed è concessa in comodato alla Provincia di Lecco, che la gestisce per il tramite dell'istituzione Villa Monastero ente strumentale della Provincia medesima. Nella stagione estiva, ma non solo, numerose sono le attività organizzate dall'ente. ![]() Chiesa di S. Giovanni Battista, X-XI sec., è una delle più antiche del Lario. Chiesa di S. Marta, XVII sec. Chiesa di S. Maria delle Grazie, XVII sec. Museo ornitologico, ospitato nell'antico Palazzo Venini.
![]() L'abitato di Vezio, all'inizio della sua esistenza, doveva essere un insediamento ligure-celtico, se non addirittura etrusco, sopraffatto dall'altro ceppo nel corso delle trasmigrazioni di popoli transalpini succedutesi dal VI al II secolo A.C. Sono molte le ipotesi e le testimonianze storiche e archeologiche che dimostrano una presenza umana costante fina dal periodo del ferro. Fu con i Romani che Vezio divenne luogo strategico per il controllo a vista del territorio, a difesa delle incursioni dei popoli nordici, e per l'importante via del ferro su ![]() La leggenda narra che Teodolinda, Regina dei Longobardi, per lasciare ai posteri il ricordo della sua Cristianità, fece costruire la Chiesa di San Martino ed il Castello di Vezze. La torre presenta una merlatura quadrata uguale a quella del castello di Cly in Valle d'Aosta. A detta del Prof. Bodo Abcard, esperto in materia, essa è uno degli esemplari più tipici nel suo genere. Maggiori info sul castello di Vezio Nella frazione di Vezio, la Chiesa di SantAntonio, conserva un trittico con la Vergine ed il Bambino e notevoli affreschi Quattrocenteschi. Secondo la tradizione, questa chiesa venne fatta erigere da Teodolinda, regina dei Longobardi, per testimoniare ai posteri la sua fede cristiana. ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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